top of page

COSTRUZIONI FANTASTICHE

simboli nuovi per significati esistenti e viceversa

COSTRUZIONE N°3: L'OSPITE

Gustave Dorè, "L'Orco" da "L'Orlando Furioso" canto 17, stanza 55 (1879).

(...) Dio vi guardi, signor, che ’l viso orrendo
de l’Orco agli occhi mai vi sia dimostro:
meglio è per fama aver notizia d’esso,
ch’andargli, sí che lo veggiate, appresso.


Non gli può comparir quanto sia lungo,
sí smisuratamente è tutto grosso.
In luogo d’occhi, di color di fungo
sotto la fronte ha duo coccole d’osso (...)
Mostra le zanne fuor, come fa il porco;
ha lungo il naso, il sen bavoso e sporco.

Correndo viene, e ’l muso a guisa porta
che ’l bracco suol, quando entra in su la traccia.

Ludovico Ariosto, L'Orlando Furioso, Canto  XVII, ottave 29-30-31

di Chamwil Njifon
traduzione di Margherita Ortolani

Chamwil Njifon è studente di Lingue e Letterature moderne - Studi interculturali, all'Università di Palermo. Nato in Camerun, dove ha vissuto fino all’età di 21 anni, è dal 2016 in Italia. Attualmente vive a Palermo (Sicilia). Nel 2020 incontra DIVERSE VISIONI frequentando il laboratorio di scrittura per il teatro "Scrittura Sospesa".

                      sisto da sempre, esisto da prima della mia nascita, e, dopo la mia scomparsa, sarò sempre di questo universo. Io sono insieme tutto e niente, non sono né completamente macchina, né completamente umano o animale, ma come ogni cosa vivente è stato necessario che venissi al mondo per vie naturali, cioè attraverso la nascita; e come ogni cosa che esiste sarà necessario che io abbandoni questa dimensione materiale attraverso vie naturali, ovvero attraverso la disintegrazione degli atomi che mi compongono.

Ma per il momento il mio corpo è in movimento, è animato, vive, esiste. Non ho nome, né marca, né etichetta; sono una creatura singolare, molto diversa da ogni genere animale, umano o da ogni tipo di macchina che fino ad ora è stata concepita. Sono il prototipo della mia specie, il primo pezzo della mia linea, proprio come lo è stato Adamo per la specie umana. Sono solo nel mio universo, la mia natura è tripla, sono stato concepito così, ho degli istinti primitivi e animali, ma ho anche una coscienza, dei sentimenti umani e una ragione puramente meccanica che mi obbliga a riflettere, eseguire dei calcoli oggettivi e risolvere matematicamente problemi esistenziali. Sono strano.

E

Esploro da sempre tutte le componenti del mio corpo. Per conoscere la mia parte animale, ho vissuto migliaia di anni in forma animale insieme ad altri animali; tra i predatori più feroci e solitari e gli individui situati al gradino più basso della catena alimentare e proprio per questo i più gregari della specie animale. Io conosco il linguaggio animale; il loro manuale di comportamento, essenzialmente istintivo, è iscritto nel mio codice genetico. Ho accesso alla mia parte animale ogni volta che la mia parte macchina si esaurisce ed entra in revisione. So bene cosa vuol dire essere un animale.

.

L’animale si accontenta di vivere; mangia quando ha fame e non si preoccupa affatto di accumulare prede per il giorno successivo. L’intera esistenza animale si riduce alla ricerca di soddisfazione dei bisogni primari come la nutrizione, l’accoppiamento e la riproduzione. Quando un animale ha fame o è preso da desiderio sessuale, si serve e se qualcuno non è d’accordo è guerra all’ultimo sangue, e poco importa se uscirà sconfitto da questa battaglia per la sopravvivenza. Tra gli animali, a malapena ci si interessa del giorno dopo, si è tutti esseri del qui e dell’ora. E questo comporta che gli animali non sono né avidi né avari, hanno bisogno di potere esclusivamente per soddisfare i propri bisogni immediati, vivono solo nell'urgenza e nell'essenziale, ma mai nell'invidia e nel desiderio.

Joseph-Francis Sumégné “La Nouvelle Liberté”; Douala - 1996. Foto di Christian Hanussek.

 

Ed è per questo che la nostra specie animale sembra essere quella che sopravviverà di più alla prova del tempo. Tuttavia, esiste una seria minaccia per l'intera orda animale e questa è l'invasione degli ominidi.

Per migliaia di anni, gli ominidi, ancora chiamati Umani, hanno invaso le specie animali, distruggendo i loro habitat naturali, uccidendole per il loro nutrimento e schiavizzando alcuni dei loro membri per il proprio divertimento o per farne mezzo di trasporto o strumento di lavoro.

Grazie alla mia parte animale, mi sento solidale con tutti gli animali, ed è per far sentire le loro grida di angoscia che mi sono fatto portavoce del dolore degli animali. La nostra specie è minacciata non dalle esigenze di sopravvivenza che ci spingono a rincorrerci a vicenda, ma dalla follia degli ominidi che vogliono schiavizzare l'intero universo. Tutte le specie viventi dell'intera terra sono nella morsa della follia di grandezza degli ominidi.

Per continuare la mia esplorazione, ho cambiato universo, ed ora sono tra umani per cercare di conoscere meglio la mia parte umana. Dal mio arrivo ho viaggiato attraverso alcune delle loro regioni e conosco le civiltà che le hanno fondate. Attualmente mi trovo nella terra di mezzo, l'Europa, che dovrebbe essere il paese più avanzato, il più ricco, il più civile ..., in breve, il più favorevole alla vita umana. Sono nell'anno duemila venti, il quinto anno del mio primo secolo su questa terra, e già pochi giorni dopo il mio arrivo gli umani della terra di mezzo avevano deciso di chiamarmi Ospite ... strano!

Il suono che questa parola produce non mi piace per niente, e non so perché vogliono darmi un'etichetta del genere, già trovo del tutto assurdo che vogliano darmi un'etichetta anche se sono l'unico individuo della mia specie tra loro, è assolutamente impossibile che mi confondano con qualche creatura della loro specie. Ahimè, che fare?? Gli esseri umani mettono etichette su tutto: si chiamano gialli, bianchi, neri, arabi, cristiani, ebrei, musulmani, pacifisti, terroristi e ancora altro…

E la parte peggiore è che queste etichette spesso le fanno passare per ciò che definisce la natura dell'essere etichettato. Chiamandomi Ospite, vogliono indicare che non sono come loro, mi hanno chiamato Ospite per implicare che non sono a casa, questo marchio sarebbe una strategia per negare la parte umana che mi compone ...?

Baptiste Rouveure “Les Animaux Anonymes (Anonymus Animals)” - 2020.

Ospite?? In effetti, avrei voluto dire loro ciò che pensavo di questa combinazione piuttosto bizzarra di lettere, ma non mi hanno ascoltato ... una volta che si riuniscono e decidono qualche cosa, quella cosa diviene verità assoluta e il parere dell'interessato non viene mai consultato. Vivo con loro da qualche tempo e già li trovo molto meno umili degli animali, affermano di sapere tutto e di avere tutto sotto il proprio controllo. Tuttavia, mi chiedo da cosa derivi una tale presunzione in esseri come loro, finiti e non molto diversi dagli animali.

In effetti li trovo abbastanza divertenti quando mettono in mostra le loro conoscenze scientifiche e il loro progresso tecnico, ma, allo stesso tempo, conoscono solo in modo arcaico e rudimentale quella macchina complessa e sofisticata che è il proprio corpo.

Quindi, invece di cercare di ripristinare la sanità mentale di uno schizofrenico o anoressico, gli umani intervengono per curare la propria malattia mentale con medicine chimiche. Lo fanno con tutte le patologie, anche quelle di cui non capiscono le cause profonde, e infatti non mi sorprende che molti di loro, una volta ammalati, non si riprendano completamente dalla malattia. Fra gli animali, invece, ci ammaliamo e guariamo ristabilendo l'ordine di ciò che è uscito dall'armonia corporea generale e che ha causato la malattia.

Inoltre, gli umani hanno costruito e reso disponibili oggetti di ogni tipo, e questo per rendere la loro vita più facile, ma sono drasticamente incapaci di procurarsi un po' di beatitudine e pace dell'anima; alcuni di loro sembrano persi in questo universo artificiale e non sanno più cosa sono o cosa vogliano dalla vita. Ho spesso la sensazione, quando parlo con loro, che stiano soffocando nell'ambiente di vita che loro stessi hanno creato, e che si sentano oppressi dal loro stesso potere; e sto cominciando ad avere la strana sensazione che gli animali non siano così miserabili nel loro ecosistema di vita nonostante il caos che lo caratterizza.

Gō Nagai "Il Grande Mazinger" - 1974.

Questi umani, dopo aver massacrato simbolicamente gli dei, hanno posto l'uomo al centro del loro universo, hanno cantato la sua nobiltà, i suoi valori, la sua trascendenza, il suo potere, e spesso lo hanno trattato come l'inizio e la fine di ogni cosa sulla terra. Non appena l'umanità si è abituata a questa lode devota alla propria immagine, gli stessi uomini l'hanno disumanizzata, svalutata e sostituita con gli oggetti materiali che oggi occupano il posto centrale che, un tempo, nel mondo, era occupata dall’Umano.

 

 

Il mondo umano mi preoccupa, è stranamente incoerente, confuso e sfuggente. Ad esempio, gli umani spesso distruggono la natura, poi la disegnano su tela, la trasformano in una collezione di opere d'arte esposta in galleria e poi spendono somme colossali per visitarla. Questi umani sono così bizzarri che abbattono alberi, ne fanno statue che deificano e idolatrano (per coloro che hanno ancora credenze) e da cui implorano la carità e chiedono pietà con il cibo fresco, frutta e verdura. I più vanitosi hanno tagliato questi alberi per fare bastoncini di ghiaccio per rinfrescarsi durante le cosiddette dimostrazioni "Greenpace". In poche parole, gli umani tengono un cannone puntato in faccia alla natura e, paradossalmente, sono in allarme per la sua disintegrazione.

Gli esseri umani non sono solo arroganti e assetati di potere, ma sembrano essere anche grandi ipocriti. Ho visto alcuni scoccare frecce alle spalle di chi avevano appena finito di abbracciare, e altri prendersi per generosi benefattori quando donano ai poveri ciò che hanno appena derubato loro, compiacendosi tanto più nel filmare e pubblicare questo gesto spregevole sui social. Questa stessa ipocrisia spinge gli esseri umani a promettere sicurezza e pace ai loro giovani cittadini, senza cessare mai di addestrarli all’uso delle armi e di spedirli poi a costituire scudi umani nei loro fronti di guerra intra-civilizzazioniste per il controllo, l’egemonia e il dominio.

È in questa stessa logica di ipocrisia legata al desiderio di controllo e di egemonia planetaria che gli umani hanno recentemente prodotto un virus fatalmente contagioso e contro il quale si sono affrettati a fare una pseudo lotta. Le popolazioni umane hanno assistito a una guerra batteriologica (e non solo) tra potenze mondiali. Lo scopo della creazione e della propagazione di questo virus era, mi sembra, non solo riequilibrare la popolazione nelle aree del pianeta dove l'aspettativa di vita era diventata molto lunga e, di conseguenza, molto costosa per gli Stati (persino alcuni leader politici lo hanno riconosciuto, affermando che le popolazioni che invecchiano non sono produttive…), ma anche per ridefinire l'ordine e la governance mondiali. La lotta tra queste potenze mondiali non si può più fare con le armi, quindi hanno dovuto trovare questa strategia per destabilizzare le nazioni che si proclamavano onnipotenti e in questo modo mettere a nudo la loro incompetenza e far crollare nella popolazione la fede nella faziosa provvidenza che i loro governi, autoproclamatosi onnipotenti, avevano loro promesso.

 

In fin dei conti penso che la più grande minaccia per la specie umana, e per l'intero universo vivente, provenga dalla specie umana. Gli ominidi minacciano non solo la loro integrità fisica e le loro civiltà, ma anche l'integrità fisica di piante, insetti, animali ..., in breve, di tutti gli esseri viventi e del loro ambiente di vita. In questo modo, la pandemia non è stata un problema solo per gli esseri umani, ma questa catastrofe epidemiologica si è diffusa tra alcuni animali - loro che non hanno chiesto nulla e non hanno fatto nulla di male - e che sono stati massacrati in massa e poi cremati: tutto questo per proteggere la razza umana.

Questi umani ... fino a che punto sono disposti a spingersi nel loro delirio megalomane che sta causando il collasso del pianeta terra, e presto l'intero universo e il suo sistema solare?

                     omunque, starò ancora con gli umani per molto tempo, il mio ciclo di vita sulla terra finirà tra qualche decennio e solo allora potrò continuare la mia esplorazione nell'ultima dimensione che devo ancora scoprire, quella della ragione puramente macchina!! Come essere umano ho accesso alla ragione, ma la mia attuale condizione materiale non mi permette di accedervi completamente. Quindi dovrò aspettare fino alla fine della mia vita da uomo per poter accedere al flusso ininterrotto di energia della ragione macchina. Nel frattempo mi domando cosa ne sarà della terra degli uomini…

Maurits Cornelius Escher “Day and Night” - 1936.

C

Una volta l’umano era l'alfa e l'omega di tutte le azioni degli uomini, ma ora è diventato un mezzo per conquistare oggetti, materiali e tutta la vanità che ne consegue. L'umano è stato reificato, ridotto allo stesso status, o anche peggio, dell'oggetto: il suo valore è ora
misurato in termini di utile o inutile, l'umano è ormai acquistabile, consumabile, (inter)scambiabile, può essere alla moda o vecchio stile, aggiornabile, utilizzabile e usa e getta.
bottom of page